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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
admin Inserito il - 14/07/2014 : 13:19:11
Intuizione Sciamanica

Seminario di Intuizione Sciamanica - “livello base”

di Francesco De Santis


Lo sciamano raccoglie l'eredità istintiva-intuitiva dei suoi avi e maestri

Lo sciamano è inteso non solo come l'operatore di medicina e di magia
quale figura quasi grottesca conosciuta da chi non ha mai approfondito
l'argomento e si è fermato solo al “per sentito dire”, ma soprattutto
come colui che ha la capacità di mettersi in comunicazione con dei
canali (spiriti?, mondi paralleli? angeli? ecc.) per noi
irraggiungibili.

Egli ripercorre (e fa ripercorrere coi suoi insegnamenti) il cammino
dell'annullamento del sé attraverso un percorso di autoconoscenza
profonda nel quale il potere dell'intenzione diventa fondamentale.
Egli attraverso la “destrutturazione” pone se stesso davanti al
“baratro” della perdita di tutte le sue sicurezze fino alla
destabilizzazione estrema quale l'incontro con la morte, esperienza
che fatta da “vivo” gli dà una notevole formazione e maturità! Porta
così alla trasmutazione del proprio sé fino all'abbandono di tutto ciò
che non serve alla propria essenza per rinascere a “nuova” vita.

Tutto ciò è denotato da una “colonna sonora” di fondo, che è
l'intuizione quale segno di spicco del cambiamento stesso
(conversione) che è avvenuto nel profondo: per cui la stessa ha un
grande valore intrinseco rispetto al valore apparente della
preveggenza relativa.

L'eredità che lo sciamano raccoglie quale capacità istintiva-intuitiva
è da vedere proprio quale elemento che denota la sua ricchezza
spirituale acquisita attraverso una profonda trasformazione che è
successiva solo all'effettiva morte del sè!

La sua impeccabilità poi mostra come la purezza e l'umiltà, appare
come stato di grazia e quindi cammino di perfezione. In esso egli vede
il quel che è della realtà e non la sua illusoria apparenza.

L'intuizione nello sciamano, come deve essere in ognuno di noi. non è
la pur interessante fenomenologia di tanti pensieri ultrasensoriali
che ben anticipano e concretizzano la soluzione di tanti momenti che
esigono una nostra risposta; ma qualcosa di molto più importante. Oggi
interessa poco all'uomo della strada (colui che non è molto ferrato
nelle conoscenze di cui parliamo) aver qualche intuizione risolutiva
di alcuni momenti di indecisione. o di saper leggere nelle persone che
incontra le loro verità nascoste perché non comprendendone
l'importanza crede di poterne fare a meno. Ma se gli proponiamo un
modus vivendi totalmente diverso dal suo che gli fa “veder la vita”
con occhi diversi fino a trasformarla del tutto (in modo migliore) non
credo che possa continuare ad esser insensibile e senza interesse al
riguardo. Dopo un lungo periodo di stasi chi è che non ha bisogno di
rinnovarsi? L'intuizione rappresenta il segno che iniziamo a
rinnovarci mostrandoci già da subito il panorama che ci aspetta dietro
la soglia della porta che ci “separa” dal mondo ultrasensibile!

Lo sciamano vero entra in contatto col profondo nagual (tutto ciò che
è al di fuori del pensiero), attraverso l'intuizione. Questa sola ci
mostra, pur se a volta con rapidi flash, la realtà quella cioè non
costruita dalla mente, quella al di fuori della sua trappola (il
calcolo razionale), essa è priva di opposti perchè non usa parole ma è
fatta di segni che sono “percezioni” dell'anima.

Questa è in comunicazione col tutto, con DIO.

La mente, il tonal mostra la sua “conoscenza” attraverso le parole che
la vincolano, in essa vi è senso di incompletezza e di inappagamento
che proviene dalla mancanza dello stato di grazia che limita
l'incontro con l'intuizione.

Questo accade perchè se si rimane solo nel tonal (mente) non vi è
posto per l'amore e questo è la forza fondamentale per trasformarsi e
crescere.

Quando il pensiero (tonal) e l'azione (nagual) si fondono attraverso
una maggior attenzione sensoriale e psicoemotiva noi percepiamo
l'intuizione perchè l'ignoto arriva alla consapevolezza senza passare
attraverso la rimuginazione della mente.

L'intuizione è possibile solo quando l'io (il sé) è da noi “lavorato”
dall'annullamento continuo attraverso l'autoconoscenza (comprensione
propria e degli altri = più amore)

L'io si disattiva se c'è amore poiché quando questo c'è la mente non è!

L'amore è una linfa che proviene dal contatto con DIO e si consolida
con le nostre azioni di “rinuncia” del proprio sé per una maggior
attenzione per gli altri per la maggior importanza che ad essi diamo
(cosa che appare come sofferenza, sacrificio), attuiamo così una vera
e propria negazione del suo potere (sé), tali azioni di volontà devono
essere “intenti” e non rimanere desideri illusori, poiché solo
l'intento che nasce dalla fusione (partoriente) del pensiero con
l'azione, cioè un tutt'uno e non pensiero e poi azione ha valore
concreto nella nostra vita.

Lo sciamano vero è già al di là dell'uso di ogni sostanza stupefacente
per richiamare visioni e capacità estreme di contatto con i mondi
ignoti, egli è tutto se stesso un'immagine di contatto concreto e
continuo con tali mondi, egli trae dalle sensazioni che percepisce da
tale contatto quali simboli e segni che una volta ben interpretati lo
portano a “vedere la verità” intorno a lui.

Grazie all'intuizione il nostro rapporto col mondo diventa così ricco
di segni, coincidenze ed occasioni da non farsi sfuggire;

Tale ricchezza altro non è che una maggior (perchè risvegliata,
riattivata) sensibilità di osservazione che capta il “vero” intorno a
noi!

Grazie all' intuito si acquista il modo "vero e migliore" per
affrontare la realtà circostante ed esser capaci di fare le nostre
scelte al meglio:

. per la l'autoconoscenza e la crescita interiore

Intuiamo chi siamo e come rispondiamo alle sollecitazioni
interne/esterne con l'attivazione di un meraviglioso meccanismo di
“autocorrezione” continua che ci porta attraverso l'autoconoscenza
alla crescita interiore, è tutto ciò ha senz'altro un valore
inestimabile per noi

. per la salute

Intuiamo ciò che mette a rischio la nostra salute con un meccanismo di
rifiuto di ciò che è dannoso per essa

. per le relazioni (sentimentali, familiari, sociali)

. per il lavoro (incrementando il rendimento)

Intuiamo tutto quanto serve per ottimizzare il nostro lavoro arrivando
perfino a “conoscere” informazioni a cui sono pervenuti altri per
farlo al meglio senza aver un rapporto diretto con essi.

Potremo svolgere mansioni manageriali (dalla piccola direzione a quelle più

complesse) con la marcia in più che ci darà l'intuizione, come chiave
importantissima di lettura delle realtà lavorative nel saper leggere
le persone ed intuire i contenuti tecnici.

L'intuizione permette di conquistare la sensibilità di “prevenire”,
nel senso di prescegliere, gli eventi sia per migliorare la propria
vita che quella degli altri

Intuire, cioè riuscire a vedere come in un quadro più “nitido” e
“vivo” (in evoluzione dinamica) gli eventi ed i loro effetti futuri ci
permette di “saper” prima e perciò di riuscire a scegliere bene
l'azione da attuare per migliorare la nostra vita ed ancor meglio
anche quella degli altri.

L'intuizione agevola il proprio talento soffocato a venir fuori ed affermarsi

Il nostro talento nascosto comincia a venir fuori appalesandosi meglio
alla nostra sensibilità diventata intuitiva fino ad affinarsi ed a
potenziarsi per il nostro “crederci” per diventare realtà concreta!

Infine, perchè no, l'intuizione aiuta anche a migliorare la propria
situazione economica.

Possiamo dire che il crescere spiritualmente, l'avere una chiarezza
maggiore di ciò che ci circonda, in ogni ambito, il riuscire a
cominciare a fare scelte “migliori” di quelle fatte senza questa
capacità, il riuscire a prevenire passi falsi, il salvaguardarsi da
persone ingannevoli, l'essere più produttivi di idee nel lavoro, il
poter intuire i campi migliori d'investimento, aiuta tanto anche a
migliorare la nostra situazione economica.

SIMILITUDINE AMORE : INTUIZIONE

Chi ama è umile perchè si pospone agli altri per poter amare, amando
concorre ad annullare il sé e quindi anche ciò che ostacola l'intuito
permettendogli di fluire libero in lui!


Chi ama è libero dal proprio sè, quindi capace di percepire tutto
quanto gli perviene dalla rete d'interconnessione di cui è parte .

Viaggiando nei canali d'interconnessione che ci collegano alla massa
di verità circolanti intorno a noi è più facile attingere ad essa.

Se lo stato di tale comunione si rafforza permette la libera
circolazione di “informazioni” esistenti.

Si ama col cuore e non con la mente (anche l'intuizione si percepisce
col cuore e non con la mente)

Si ama

#8722; senza sforzo altrimenti non riuscite ad amare veramente;

#8722; senza scelta poiché se scegliete di farlo dovreste prima conoscere
lo stato dell'amore e siccome ciò non è se lo fate l'oggetto della
vostra scelta è un falso della vostra mente;

#8722; senza desiderarlo altrimenti sarà tutto pieno di voi stessi e non
libero ed incondizionato.

Uno stretto collegamento vi è, come potete capire, tra la capacità
intuitiva e la capacità di amare solo che è molto più facile
comprendere cosa è la prima rispetto alla seconda, ma se perseguiamo
la prima ci avvicineremo molto alla seconda.

Impariamo a riconoscere in noi il dono dell'intuizione

. cosa è l'intuizione sciamanica?

Già abbiamo in parte risposto a questa domanda, possiamo aggiungere
che attraverso l'intuizione lo sciamano percepisce segni, simboli o
verità spesso già interpretate di tutto quanto non è sotto il dominio
della costruzione mentale, quella realtà “oggettiva” che la fisica
quantistica considera non più indeterminata ma determinata dall'uomo
quando però lui vi entra in contatto proprio attraverso l'intuizione.

Il “quel che è“ è davanti a noi ma solo quando ne prendiamo reale
consapevolezza possiamo influenzarlo (determinarlo).

Quante possibilità abbiamo di avvicinarci all'intuizione sciamanica?


Sarà il cammino che qui inizieremo (o che abbiamo già iniziato) a
darci la risposta, molte volte chi meno se lo aspetta ha già iniziato
questo cammino inconsapevolmente.

• quante volte abbiamo intuito cose più o meno importanti per noi?

Guardando indietro negli eventi passati della nostra vita molte volte,
possiamo dire, di aver avuto qualche intuizione. L'intuizione esplica
la sua funzione non richiamando alla mente solo cose “nascoste” ma
dandoci un complesso di sensazioni che ci guidano facendoci
“comprendere” le verità essenziali esistenti (giacenti) nel profondo
dell'essere fino a trasformarci nella consapevolezza di esse.

Quindi quelle intuizioni che abbiamo avuto sono spesso rimaste in
superficie, come la punta di un iceberg che poi non abbiamo
“esplorato”!

Quelle più importanti avranno forse avuto un proseguo interessante se
avremo creduto in loro. Ma....... quanto vi abbiamo creduto? Quando
abbiamo seguito tali
intuizioni? Cosa hanno veramente significato per noi?

Pensate che la vera intuizione è quella che poiché proviene dal mondo
della “verità” non illusoria della mente ed ha un significato
importantissimo per noi poiché spesso esprime un'indicazione
importante per un tratto del cammino della nostra “essenza” vitale
eterna.

Perciò scindiamo le intuizioni tra quelle profonde e quelle di
superficie, tra quelle essenziali e quelle casuali e poco importanti.

Non serve sapere se una persona è falsa o no se poi non interessa al
nostro cammino mentre se interessa allora diventa necessario.

Cosa serve leggere un pensiero di una persona, prevenire un evento, o
qualsiasi colpo ad effetto sulle persone se questo non fa crescere il
nostro spirito????

Ecco che cominciamo a comprendere di quale tipo di intuizione stiamo
parlando, un modus vivendi e non eventi sparsi per sorprendere le
persone ed inorgoglirsi di ciò, il vero intuito si forma con l'abito
dell'umiltà, della purezza, dell'impeccabilità dello stato di grazia,
poiché solo così entriamo in contatto con DIO e vi rimaniamo.

Scopriamo insieme come da molto tempo percepiamo segnali intuitivi
insieme alle normali percezioni sensoriali trasmesseci, spesso, come
delle “attinenze”, cioè la rilevazione di significati improvvisi che
ci richiamano altre situazioni (ricordi mentali).

Quindi diversamente da quello che prima abbiamo detto vi sono dei
segnali che ci indicano l'attività intuitiva che è in noi presente ma
che però molto probabilmente non li comprendiamo nella loro reale
portata.

Quando appare una parola o un nome all'improvviso nei nostri pensieri
al di fuori della loro normale rimuginazione, richiamato da qualcosa
che poi potremo scoprire, noi più che rimanere sorpresi non sappiamo
far altro.

Partiamo dal principio generale che l'intuizione non fa uso di parole
in quanto percezione pura ma che poi attraverso una sua simbologia
percorre vie di interpretazioni interne od esterne, per diventare
concetto finito solo ai fini della sua comprensione quando ancora non
siamo esperti intuitivi.

Per esempio se mentre mangiamo un gelato, stiamo pensando alla nostra
partner (ragazza) arriva la parola “ancora” (visualizzata come quella
della nave) questa può già portare con se significati profondi (se
siamo già capaci “lettori”) oppure li dobbiamo scoprire=

- ancora: profondità e stabilità del rapporto (indicazione
visualizzatrice) che forse non c'è e l'intuizione ci spinge verso la
crescita con il parto di un'intenzione (pensiero ed azione fusi)
diretta all'amore concreto (vero) verso l'esterno [mondo (partner) e
verso DIO)]

• comprendiamo come la scoperta di aver percepito sensazioni
intuitive) contribuisce alla forza del credere che noi già possediamo
il dono dell'intuizione

Lo scoprire che abbiamo già avuto intuizioni e che abbiamo già vissuto
le sensazioni percettive del fenomeno “intuitivo” ci aiuta ad
alimentare la nostra “fede” nel dono che abbiamo dell'intuizione!

Analizzare i propri momenti intuitivi ci porta al rafforzamento del
dono stesso poiché il credere di possederlo ci rende realmente capaci
di intuire.

La forza del credere è molto potente nel fenomeno “deterministico”
quantistico dell'uomo in quanto egli può cambiare la realtà sia se ne
ha consapevolezza (intuitiva) e sia se crede di poterlo fare!

Il tipo di credere di cui sto parlando non è quello della mente,
limitato e limitante, ma quello dello spirito, una sorta di “fede” il
cui oggetto non è perciò razionale per cui solo una forza profonda, se
l'abbiamo, può aiutarci ad accettare.

• impariamo a formulare e rispondere alle domande più importanti
della nostra vita

Quali domande faremmo se qualcuno ci dicesse che possiamo avere la
risposta reale ad esse?

Quante volte abbiamo sognato di avere la famosa lampada di aladino coi
fatidici 3 desideri e sempre fantasticando cerchiamo di non sprecarli?
Stavolta però anche se sappiamo che non ne abbiamo solo tre dobbiamo
comportarci come se fosse ugualmente così davanti ad ogni domanda da
formulare per un motivo ben preciso:

#8722; la necessarietà

Infatti quando l'esito della domanda non ha questa caratteristica è
più difficile percepire qualcosa.


Impariamo ad usare la nostra energia vitale

• facciamo la conoscenza della nostra energia vitale, imparando
a sentirla, ad armonizzarla ed ad utilizzarla

La nostra forza vitale ha una onda proprio di vibrazione energetica,
questa va armonizzata prima di poterla ben utilizzare e soprattutto
prima di poter entrare in comunione con altre forze vitali. Si parte
con l'imparare a sentirla:

• gli esercizi di percezione della forza interiore sono quelli
che abbassano la soglia di “frastuono” cioè quello che non fa sentire
alcunchè alla nostra sensibilità

Una volta che riusciamo a percepire la forza interiore questa va
armonizzata con esercizi di centratura, grounding ecc.

• biorisonanza energetica ed ipercomunicazione

• esercizio della propria capacità di entrare in biorisonanza
con le altre vibrazioni energetiche


La biorisonanza energetica di cui faccio menzione è quella che ci
ricorda un po' la risonanza sonora laddove una vibrazione di un
“oggetto” fa vibrare un altro oggetto se in giusta sintonia, per cui
si dice che i due oggetti entrano in risonanza perché hanno la
vibrazione in comune. Interessante è comprendere sia la fase che mette
in risonanza che quella della risonanza stessa.

Impariamo ad esser capaci di entrare in risonanza cogli altri e con il
tutto per realizzare quella che viene chiamata “ipercomunicazione”
quantistica.

Dipende dalla nostra capacità di entrare in comunione, di
familiarizzare e di amare. Entrare “dentro” lo spirito vitale degli
altri implica esser capaci di esercitare la forza che potenzia la
vitalità e... questa è l'amore.

Poiché lo spirito si nutre di amore.

Sentirsi in comunione con qualcuno significa percepire il suo stato
d'animo, rappresentare mentalmente i suoi atteggiamenti, fino a
comprendere la sua personalità, cosa impossibile senza l'amore di
compassione.

• sincronizziamo l'onda energetica interiore con il flusso
percettivo dei segnali intuitivi

Vi siete resi conto come, a volte, le cose che vorremo sapere non
arrivano alla nostra intuizione neanche se ci poniamo in attesa
passiva senza scelta e le consideriamo necessarie?

I motivi che ostacolano l'intuizione vanno visti nella falsa ottica di
necessarietà che spesso abbiamo oltre ad un altro fattore: le cose che
vorremmo conoscere (desiderio) sono parte del nostro bagaglio
mnemonico per cui non si deve usare l'intuizione per recuperarle ma
basta una normale meditazione introspettiva.

Vi faccio un piccolo esempio:

• avete riposto degli oggetti da qualche parte dopo averli tolti
dalla stanza dove erano in uso, siccome qualcuno di essi vi serve,
vorreste sapere dov'è ma non riuscite a ricordarvi dove l'avete messo.
E' un oggetto piccolo, per cui può stare dappertutto: cassetto, busta,
scatolo, borsa ecc.;

Fate questa prova = rilassatevi con una delle tante tecniche (vedi
allegato) fino ad arrivare allo stato alfa o pre-alfa ed esaminate nel
ricordo ciò che avete fatto quando li avete riposti, inoltre fate un
lavoro di associazione di idee passivo senza più pensare al passato e
vedrete che salterà fuori il ricordo.

Quando diventiamo un po' più bravi nell'esercizio dell'attesa passiva
dei simboli, questi arrivano:

• vedremo disegni geometrici, immagini, colori, elementi della
natura, volti,


sensazioni e percezioni sottili ecc. Esercitandoci continuamente alle
domande su di ogni aspetto interessante (per la nostra crescita) della
giornata il confronto-riscontro aumenterà la massa di simboli del
nostro dizionario.

"Arriverò tardi all'appuntamento con.... stamani? " Le persona da
incontrare è quella giusta per me?

" La risposta alla mia richiesta sarà positiva nell'immediato?"

Registriamo, annotiamo tutti i segni-simboli che percepiamo per poi
nella fase interpretativa cercare di comprenderne il significato.

"Creiamo il nostro dizionario personale del significato dei simboli usati"

Ogni simbolo ha un significato ampio e profondo ecco spiegato il
maggior valore rispetto alle parole, il senso è sempre inerente alle
domande solo che va allargata la nostra visione di insieme e dislocato
più in alto il nostro punto di osservazione.

Se ci chiediamo se andremo ad abitare in una determinata città........
e riceviamo la percezione simbolica di una casa:

- se questa è piccola avrà un certo significato, se nuova o vecchia,
intera o rotta, familiare o estranea, luminosa o buia ed altri
significati, quindi mentre la parola casa aveva un solo significato,
la percezione degli svariati simboli ne ha molti!

Il comprendere se andremo o meno entro un certo periodo di tempo ad
abitare in quella città dipenderà poi anche dalle molteplici
sfaccettature che sapremo trarre, nell'interpretazione dei segni, ma
sarà determinante il nostro distacco, la mancanza del desiderio di
sapere, la capacità di attendere in modo passivo-neutrale gli stessi.

Quando la domanda verte situazioni di un certo rilievo per la nostra
vita futura estrapolare le verità che fanno parte del disegno in cui
siamo inseriti non è cosa semplice, poiché nel destino sincronico vi
sono molte strade possibili negli incroci più importanti per cui
prenderne una anziché un'altra dipende dal nostro stato di
consapevolezza che abbiamo del momento presente in cui stiamo, visto
con estremo distacco e da molto in alto (da osservatori terzi), avete
presente una qualsiasi mappa (su internet per esempio) più la
ingrandite (avvicinandovi) meno strade vedete, più vi allontanate e
più ne vedete, ma la differenza è che da vicino le strade si vedono
meglio ma di minor numero, da lontano se ne vedono di più ma con minor
definizione.

" simboli e sensazioni quali elementi preziosi del nostro dizionario"


riscontri della simbologia di queste ed arriviamo a formare un
dizionario che sarà sempre più prezioso e denso di informazioni.

Questo è importante sulle prime fasi del nostro cammino ed anche
quando in certo momenti della nostra vita non saremo abbastanza
centrati ed armonizzati. In seguito comprenderete come il dizionario è
già dentro di voi e traduce in automatico!

Armonizziamoci per raggiungere la serenità interiore

• importante l'armonia perchè la lettura interiore sia sempre
più facile e precisa

Abbiamo già visto come l'armonia è importante in riguardo alla nostra
energia vitale, vedremo come lo è è anche in riguardo alla capacità
intuitiva.

L'armonia si manifesta attraverso una sensazione speciale, quando la
si percepisce è come se tutto quello che prima sembrava non quadrare,
con gli occhi della visione armonica vien vista in un altro modo fino
a farci comprendere che questa è la migliore forma di approccio alla
vita, poiché con essa quest'ultima assume un colore rosa!!!

Per entrare nello stato particolare delle sensazioni armoniche bisogna
passare dal rallentamento-centratura, cioè dal processo attraverso il
quale freniamo i nostri ritmi accelerati, perchè turbati
(surriscaldati), fino ad arrivare a ritmi più consoni (salutari)
attraverso i quali percepire le fasi del sé con maggior lucidità ed
attenzione con uno spirito sincronizzato col senso vero della vita:
l'amore!

tecnica di armonizzazione quantistica

bioarmonizzazione con l'universo olografico

Secondo la f.q. ogni essere creato, esistente nell'universo
conosciuto, alla fin fine, nel suo nucleo sub-atomico si estrinseca
attraverso particelle ed onde di energia, le stesse particelle sono
piene di onde di energia, tutto quindi è energia sia che abbia forma
concretamente condensata sia che abbia forma fluttuante di onda.

Il movimento di tale energia dipende dall'ampiezza d'onda : se più
corta -> più veloce e viceversa. Allora sincronizziamo le nostre onde
energetiche al movimento dell'onda dell'universo (per armonizzare la
nostra vibrazione d'onda).


Tale tecnica se ben fatta (bisogna già esser capaci di sentire le
proprie vibrazioni d'onda interne) convoglia le nostre energie nel
giusto flusso di nutrizione del nostro essere.

. l'intuizione comporta la conquista di un grande dono

Per l'intuizione è bene non aver alcun quadro di riferimento, con
sospensione del proprio giudizio, ciò richiede un modo di essere
completamente diverso da quello che consideriamo “normale”
nell'esperienza e nel pensiero.

Vivere con tale modo di essere, senza ricadere nei vecchi
atteggiamenti, imparare a far ciò per descrivere poi quanto sta
dinanzi agli “occhi” esige studi speciali e laboriosi.

L'intuizione è quella forma particolare di conoscenza per cui
l'oggetto risulta immediatamente presente alla coscienza in quanto non
dipende da alcun processo logico e razionale.

Giungere a credere di essere intuitivi ci regala un dono “incommensurabile”:

la consapevolezza di essere sempre all'altezza in ogni situazione della vita

L'intuito oltrepassa le normali leggi del tempo e dello spazio e con
esso si può arrivare, nella percezione di un attimo, a comprendere
l'intera portata di una idea o come avveniva per Mozart un'intera
sinfonia.

L'intuizione si riconosce dalla forza (che si rivela
nell'osservazione) della “verità” che illustra.

Importante poi è l'acquisizione dell'umiltà del proprio stato:

se io sono ciò che percepisco e non ciò che penso di essere, l'unica
realtà che si concretizza è quella che percepisco, perciò è importante
eliminare ogni cosa che altera la mia percezione di essa, nulla è
scontato nel mio percepire anzi di base so che quanto percepisco è una
microscopica parte di quanto accade nella mia vita!

Si cerca di credere sempre in qualcosa che non si conosce mentre non
c'è bisogno di credere a quello che si conosce.

Il campo del credere è rivolto a cose ignote per cui l'unica garanzia
che esse siano vere è la fonte di chi le indica come tali.

ricordate che la comunicazione avviene senza che voi la desiderate,
senza sforzo, senza scelta, ma in modo spontaneo.


La percezione avviene in un campo che è fuori dal conosciuto, dal
razionale e dal pensiero, infatti ne è perfino labile anche il ricordo
per cui dobbiamo poi fissarlo in memoria (un po' come quando sogniamo
ed al mattino ricordiamo ancora qualcosa, poi tutto o quasi scompare
dalla nostra memoria) poiché rischiamo di non ricordare alcunchè.

Nella fase iniziale del nostro cammino l'interpretazione è necessaria
perchè non è facile comprendere al volo il significato di quanto
abbiamo percepito anzi dobbiamo lavorare sodo per la sua
interpretazione, poi pian piano con le verifiche ed i confronti
riusciamo a mettere su un nostro dizionario personale, col quale tutto
diventa più facile, tale dizionario in seguito non sarà più molto
importante in quanto diventeremo un tutt'uno con le nostre percezioni.

Può essere opportuno mettere in comune il significato che ognuno di
noi ha verificato per le proprie percezioni poiché anche se esse hanno
un'armatura che è parte caratteristica di ognuno di noi, tolta questa
il significato che scopriremo sarà molto comune a quello di ognuno di
noi.

Se una percezione di buio per qualcuno può indicare:

- incapacità di vedere meglio, per un altro bisogno di far luce, per
un altro non voler vedere qualcosa, poi ci renderemo conto che tolta
la crosta (armatura) che ha ognuno (per le sue “impurità”), alla fine
nel nucleo essa mostrerà a tutti una sola cosa, poiché unica è la
verità che vuol mostrare:

mancanza di luce

Esercitiamo il nostro riscoperto dono dell'intuizione

• applicazioni pratiche del dono

Quando si è ancora nella fase iniziale noi non sappiamo ancora ben
comprendere ciò che percepiamo dentro poichè il nostro passato è fatto
di parole, parole, parole, allora usiamole ancora, ma solo per
formulare delle domande per le quali aspettiamo delle risposte
(ricordate però: senza desiderarle altrimenti il desiderio dà un'
etichetta limitatrice, senza sforzo altrimenti non riusciamo a
percepire segni reali ma quelli fortemente costruiti dalla mente,
senza scelta ma in attesa passiva poiché ciò che percepiamo ne
prendiamo consapevolezza in quel momento, mentre se l'avessimo scelto
dovevamo conoscerlo prima per poi poterlo scegliere)


a non cadere nella solita trappola delle stesse (la loro
precostruzione della realtà e perciò limitazione della stessa) per cui
useremo una strategia subito dopo averle usate solo nella fase di
richiesta:

#8722; dopo aver fatto una domanda (poi vedremo come) con l'uso delle
parole rimaniamo in attesa di percepire sensazioni intuitive fatte di
segni, simboli e non di parole.

Le domande devono, per l'uso delle parole di cui abbisognano, essere:

#8722; semplici, unitarie (che indirizzano ad un'univoca risposta),
significative per noi, ecc.

• conquistare la bravura di separare il momento acquisitivo (1°
fase dell'intuizione) dal momento interpretativo (2° fase
dell'intuizione)

Non è cosa facile separare queste due fasi anzi è un ostacolo serio
all'intuizione stessa, infatti quante volte non sapendo interpretare
determinati segni pensiamo di non aver intuito.

La separazione è fondamentale poiché va fatta prima la “registrazione”
dei simboli ed in quella fase non bisogna tentare di interpretarli e
poi bisogna passare alla loro interpretazione.

Perchè trovandoci in uno stato di fluttuante “irrazionalità” ciò che
percepiamo non rimane a lungo in memoria quindi nella prima fase
bisogna attuarne solo la registrazione.

• tecniche che facilitano la rilevazione dei simboli

Registrazione, annotazione di ogni sensazione e di ogni segno
percepito in ricezione passiva.

La realtà comincia ad apparire diversa grazie all'osservazione intuitiva

• scenari nuovi su cui cominciamo ad
affacciarci

percezioni ultrasensibili, mondi spirituali, senza spazio e senza
tempo, diversa importanza ai valori interiori, rumori dell'anima,
apertura al vero, agli spazi oltre lo spazio. Cominciamo a guardare
come da una finestrina, appena apertasi, nella quale vediamo realtà
profonde.

• conquista di livelli più alti di
consapevolezza grazie all'intuizione


Essere consapevoli grazie all'intuizione significa avere una costante
e significativa sensazione profonda di conoscere il senso di ciò che
avviene fuori e dentro di noi. (ciò accade perchè la nostra
sensibilità “sente” nel proprio profondo ciò che è vero)

Avviene in interconnessione col campo unificato (f.q.) dove tutto è collegato!

Questo stato amplifica le nostre capacità di autoconoscenza poiché
mantiene attiva la “vigilanza/attenzione” alla lettura interiore.

La vita ci appare più chiara e comprendere dove dobbiamo andare e cosa
dobbiamo fare ci potenzia (crescita) dentro.

Consigli finali

• alcune istruzioni affinchè questo primo approccio col dono
dell'intuizione venga consolidato

La ripetitività, effettuare i vari livelli del seminario, il fare dei
seminari intensivi, scambiare le proprie esperienze, confermerà la
capacità acquisita.

• non vanifichiamo la riscoperta del dono dell'intuizione c
elementi fondamentali da rispettare, ginnastica mentale

La ginnastica mentale è quella della vigilanza, del ricordarsi della
coscienza piena, della presenza di Dio dentro ed intorno a noi,
dell'amore che dobbiamo costruire dentro il nostro essere, come una
sveglia che suona più volte al giorno per ricordarci che dobbiamo
continuare a saper leggere dentro di noi perchè in ognuno noi c'è DIO:

AUTOCONOSCENZA= osservazione intuitiva= conoscenza “vera”

• continuità nell'esercizio della dote appena risvegliata

Continuiamo a formularci domande sul nostro quotidiano per esercitare
la nostra riscoperta dote intuitiva finchè non arriviamo a prevenire
perfino le domande:

1. - Come mai sto qui in questo momento, ora, adesso?

2. - Come posso utilizzare al meglio questo momento per me e per
gli altri?

3. - Come mi colloco, ora, in questo preciso istante, nella vita
che scorre frenetica intorno a me?


4. - Come uscire dalle consuetudini, dalle abitudini che non fanno
crescere, come entrare nel dinamico movimento consapevole della
crescita interiore?

5. - Come sono adesso?

6. - Come credo di essere in questo momento, sono capace di percepire
bene la realtà?

7. - Come mi conosco?

8. - Come mi comporto col prossimo, padre, madre, fratello, sorella,
moglie, marito, figli, amici ecc.?

9. - Come mi vedo?

10. - Cosa vedo io che gli altri non vedono?

11. - Come vedo gli altri?

• rendiamo anche la nostra esperienza campo di ricerca dell'
intuizione sciamanica

Nello scambio reciproco e nella sapiente autolettura ogni nostra
esperienza diventa campo di ricerca.

Premetto che le seguenti tecniche sono molto generiche poiché ognuno
dovrebbe “scoprire” quelle che più fanno per lui, col tempo,
l'esercizio e la crescita della capacità intuitiva.

Le tecniche hanno come rovescio della medaglia negativo il fatto che
mentre aiutano, instradano, nel contempo “forzano” e sappiamo bene che
la dote dell'intuizione si esprime quando:

non vi è scelta, desiderio, pretesa alcuna che possa “funzionare”

Essa arriva come qualcosa che è in noi e coglie “l'occasione” per
venir fuori e rendersi palese alla nostra “accentuata” sensibilità,
ciò non può avvenire se viene “pressata”.


stessa a venir fuori, perchè “verrebbe” alterata dal desiderio stesso
di averla, formulato dalla mente che riportandoci nel campo del
razionale renderebbe impossibile la sua lettura poiché essa è fuori
dal campo della ragione.

L'intuizione deve avvenire ed arrivare come un senso di profonda
sicurezza che quanto percepito (segni e simboli vari) siano utili e
rappresentativi della risposta che consegue alla domanda fatta.

Nel tempo impareremo come segni e simboli variano per ognuno di noi,
sono fatti in un certo modo (per es. una lettera intuita può essere
l'iniziale di un'alternativa, ma essere anche la rappresentazione
grafica della risposta stessa, un numero può indicarci già una
risposta o riferirsi a qualcosa solo come riferimento, un'immagine, un
suono, una sensazione possono significare qualcosa di diverso per
ognuno di noi o per circostanze diverse).

Prima di diventare intuitivi in modo diretto e nelle circostanze più
opportune, ci vuol un lungo cammino di trasformazione interiore
diretto a conseguire quelli che sono gli “elementi” portanti
dell'acquisizione del dono dell'intuizione. La forzatura di essere
quando ancora non si è non è facile, come pure non è facile
comprendere che:

l'intuizione ci è stata data come dono per la nostra crescita
“interiore” e non per i giochini ed i colpi di scena

Le tecniche vanno fatte dopo una preparazione di base: centratura,
bioarmonizza­zione, onda armonizzante ecc.

Passiamo adesso ad indicare alcune tecniche:

• La tecnica della Scatola

(percezione visiva e tattile oltre qualsiasi altra sensazione che
comunque può arrivare)

Si prefigura una scatola col coperchio, si immagina che è davanti a noi chiusa.

Si pone la domanda (precisa, semplice, univoca e possibilmente legata
alla nostra crescita interiore) poi si visualizza di togliere il
coperchio e si rimane in attesa neutra per percepire tutto ciò che
arriva a noi senza intervenire col giudizio (è così, non è o può
essere, mi piace, non mi piace o mi è indifferente), si attende
fintanto si riesce a mantenere la neutralità, si può anche immaginare
di mettere le mani dentro alla scatola per “sentire” al tatto. Poi
scrivere o registrare a voce tutto quanto pervenuto, dopo passare
all'interpretazione “razionale” dei simboli!

• La tecnica del Sacchetto

(percezione sensoriale del tatto più che della vista, non escludendo
però altre sensazioni che comunque possono essere rilevate)


• La tecnica della Lavagna

(percezione visiva oltre qualsiasi altra sensazione che comunque può arrivare)

Si formula la domanda (precisa, semplice, univoca e possibilmente
legata alla nostra crescita interiore) e s'immagina di entrare in una
stanza chiusa e buia, dopo aver aperto la porta, si accende la luce,
ci si volge verso la lavagna che immaginiamo

appesa al muro, una lavagna nera che ci mostra qualcosa
sopra............. anche per
questa tecnica è bene aspettare senza dare importanza mentale alla
risposta e senza desiderarla, senza sforzo, in sospensione e con
leggerezza dell'essere. Si rimane in attesa neutra per percepire tutto
ciò che arriva a noi senza intervenire col giudizio (è così, non è o
può essere, mi piace, non mi piace o mi è indifferente), si attende
fintanto si riesce a mantenere la neutralità. Si può immaginare oltre
alla visualizzazione di prendere un pezzo di gesso “grande” che
strofiniamo senza “voler” scrivere nulla di preciso ma solo una massa
bianca nella quale rilevare dei simboli. Poi si passa a scrivere o
registrare a voce tutto quanto pervenuto, per poi passare
all'interpretazione “razionale” dei simboli!

• Tecnica della televisione

(percezione visiva ed uditiva oltre qualsiasi altra sensazione che
comunque può arrivare)

Come sopra con la variante che nella stanza vi è un televisore spento
che accenderemo per osservare e sentire, si rimane in attesa neutra
per percepire tutto ciò che arriva a noi senza intervenire col
giudizio (è così, non è o può essere, mi piace, non mi piace o mi è
indifferente), si attende fintanto si riesce a mantenere la
neutralità, in più possiamo immaginare di avere un telecomando che
cambia canali ed ad ogni cambio rilevare qualcosa. Poi si passa a
scrivere o registrare a voce tutto quanto pervenuto, per poi passare
all'interpretazione “razionale” dei simboli!

Altra cosa importante da evitare in tali tecniche è il fare qualcosa
che la mente sa o collega al suo archivio mnemonico.

Vi faccio un esempio:

#8722; se ad occhi chiusi vi mettete davanti ad una tastiera di un computer
e muovete le dita verso la tastiera, a mò di finta pressione sui
tasti, vi accorgerete che se tentate di visualizzare il monitor ad
ogni spostamento di un dito sopra la stessa vedrete la lettera che
avete quasi sfiorato, perchè la vostra mente “sa” che in tale zona
della tastiera vi è quella lettera!

Quindi se da poco avete aperto una scatola o il vostro lavoro vi porta
a farlo spesso, evitate tale tecnica, se avete da poco spento la tv
non usate la tecnica della televisione, se utilizzate spesso la
lavagna e lo avete fatto da poco intensamente non usatela come tecnica
ecc.


In ultimo, vi sembrerà strano, vi parlerò della tecnica principe:

Tecnica dell'osservazione diretta

(percezione soprattutto visiva oltre qualsiasi altra sensazione che
comunque può arrivare)

La tecnica più spontanea è quella del guardarsi intorno, questa
seppure la si usa quando il vs. stato di osservazione intuitiva è
abbastanza avanzato la si può utilizzare anche sin dall'inizio specie
quando la fase preparatoria è fatta bene e siete in uno stato di
“grazia”. Vediamo in cosa consiste.

Quando abbiamo ben formulato la nostra domanda “subito” dopo volgiamo
l'attenzione forte (plurisensoriale) ma neutra (non concentrata)
all'osservazione. Ci accorgeremo, già dalle prime volte che l'usiamo,
che tutto intorno a noi pullula di segni ed il fatto di rilevarne
alcuni anziché altri è perchè il nostro intuito segue la traccia della
domanda e ci indirizza alla risposta. Anche per tale tecnica è bene
aspettare senza dare importanza mentale alla risposta e senza
desiderarla, senza sforzo, in sospensione e con leggerezza
dell'essere.

Si rimane in attesa neutra per percepire tutto ciò che arriva a noi
senza intervenire col giudizio (è così, non è o può essere, mi piace,
non mi piace o mi è indifferente), si attende fintanto si riesce a
mantenere la neutralità.

Poi si passa a scrivere o registrare a voce tutto quanto ci è
pervenuto, per poi passare all'interpretazione “razionale” dei
simboli!

Questa tecnica, diversamente dalle altre dove immaginate
(visualizzate) vi mostra la realtà che è intorno a voi per cui è
fondamentale il vostro stato di armonia, serenità e neutralità oltre a
sapere utilizzare la super attenzione sensoriale e la visione come
ultimo osservatore che “stacca” la mente perchè altrimenti sarà sempre
la stessa a “costruire” ciò che vuol farvi vedere!






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