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 E' facile smettere di fumare, se sai come farlo! 9

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
admin Inserito il - 11/05/2010 : 11:29:35
E' facile smettere di fumare, se sai come farlo! 9

(di Alle Carr)

(nona parte)

-------------

Capitolo 17

- La salute -

Il lavaggio del cervello riguardo la salute è potentissimo. I fumatori
pensano di essere consapevoli dei rischi che corrono, ma non lo sono
affatto.
Perfino io, quando aspettavo che la testa mi esplodesse da un momento
all'altro e pensavo in tutta onestà di essere pronto ad accettarne le
conseguenze, mi ingannavo. Se in quei giorni estrarre la sigaretta da
un pacchetto avesse fatto scattare un allarme del tipo:

"OK Alle, questa è la s i g a r e t t a ! Sei fortunato perché questo
è l'ultimo avvertimento. Finora te la sei cavata ma, se ne fumi
un'altra, ti esploderà la testa!" pensi che l'avrei accesa?

Se hai dei dubbi prova ad arrivare a una strada di gran traffico,
fermati sul bordo del marciapiede, chiudi gli occhi e immagina di
dover scegliere tra smettere di fumare o attraversare, a occhi chiusi,
quella strada prima di accenderti un'altra sigaretta. Non ho dubbi
sulla tua scelta.

Quel che io ho fatto per anni e anni è quel che fanno tutti i
fumatori: chiudere la mente e affondare la testa nella sabbia sperando
di potersi svegliare una mattina senza più voglia di fumare. I
fumatori non possono permettersi di pensare ai rischi per la salute,
perché se lo facessero si frantumerebbe anche l'illusione riguardante
il piacere di questa "abitudine".

Ciò spiega anche perché cercare di far smettere di fumare usando
tattiche intimidatorie non ottiene grande successo, poiché nella
maggior parte dei casi sono i non fumatori che guardano o sentono
questi avvertimenti (in programmi televisivi o articoli); il fumatore
invece tenderà a ignorarli ripetendo la storia del nonno Giovanni che,
pur fumando quaranta sigarette al giorno, morì a novant'anni
(ignorando ovviamente le decine di migliaia di persone di mezza età
che muoiono ogni anno a causa del tabacco).

Cinque o sei volte la settimana ho una conversazione, più o meno come
quella che segue, con un fumatore (normalmente una persona giovane):

Io:- Perché vuoi smettere?

Fumatore: Perché costa troppo.

Io: Non ti preoccupa la salute?

Fumatore - No, potrei anche finire sotto un autobus domani.

Io: Ti butteresti da solo sotto un autobus?

Fumatore: Ovviamente no!

Io: Non guardi sempre a destra e sinistra prima di attraversare?

Fumatore: Certo!

Per l'appunto! Il fumatore sta ben attento a non finire sotto un
autobus e il rischio che succeda è molto raro, eppure ha la
quasicertezza che la sigaretta lo distruggerà ma non sembra che il
pensiero lo tocchi. Tale è la potenza del lavaggio del cervello!

Ricordo che un famoso giocatore di golf inglese rifiutava di fare gare
in America perché aveva paura di volare, eppure fumava una sigaretta
dopo l'altra sul campo da golf. Se, dovendo fare un viaggio, pensiamo
che l'aeroplano sul quale stiamo per salire abbia una seppur
remotissima probabilità di avere un guasto non ci saliamo, anche se la
possibilità di incidenti è una su milioni; eppure ignoriamo che c'è
una possibilità su tre (se non di più) che le sigarette ci uccidano. E
il fumatore, correndo questi altissimi rischi, cosa ne ottiene in
cambio?

Assolutamente niente!

Un'altra falsità sul fumo è quella della tosse del fumatore. Molta
gente giovane che viene alle mie sessioni non si preoccupa per la
salute perché non ha la tosse; in verità dovrebbe essere ancora più
preoccupata, visto che la tosse è un meccanismo che la natura ci ha
dato per permettere ai polmoni di espellere sostanze estranee o
nocive. La tosse di per sé non è una malattia ma solo un sintomo.

Quando i fumatori tossiscono è perché i loro polmoni cercano di
liberarsi del catrame cancerogeno e dei veleni, che altrimenti
rimarrebbero nei polmoni, con immaginabili conseguenze. In aggiunta,
chi fuma tende a non eseguire esercizi fisici e, per evitare di
tossire, fa respiri poco profondi. Quando fumavo pensavo che la mia
incessante tosse da fumatore mi avrebbe ucciso; ora credo invece che,
espellendo gran parte delle porcherie che inalavo , mi abbia salvato
la vita.

Prova a pensare la cosa in questi termini: se tu avessi una bella
macchina e la lasciassi arrugginire senza far nulla sarebbe un
atteggiamento stupido, perché in breve tempo si ridurrebbe ad un
cumulo di ruggine inservibile. Ma non sarebbe poi la fine del mondo,
poiché è solo una questione di danaro e potresti sempre comprarne
un'altra.

Il tuo corpo è il mezzo che ti consente di vivere e tutti diciamo che
la salute è il bene più prezioso che possediamo; qualunque miliardario
ammalato gravemente te lo potrebbe dire. Ognuno di noi può ricordare
di aver sofferto una malattia o subito un incidente e di aver pregato
per poter guarire (ma quanto in fretta ce ne dimentichiamo!).

Fumando, non solo permetti alla ruggine di intaccare il mezzo di cui
hai bisogno per attraversare l'esistenza, ma lo distruggi
sistematicamente. E, ricordati: è l'unico che hai!

Svegliati! Non hai bisogno di farlo e ricorda che il fumo non ti aiuta
in alcun modo.

Per un attimo, togli la testa dalla sabbia e chiediti: se avessi la
certezza che la prossima sigaretta che fumerò sarà quella che mi farà
venire un cancro la fumerei? Non pensare alla malattia in sé (è
difficile immaginarla), ma pensa invece di dover andare all'Istituto
dei Tumori e sottoporti a quegli orribili esami. Immagina inoltre di
non poter più fare programmi per la tua vita poiché li devi fare per
la tua morte.

Cosa succederà alle persone che ami, alla tua famiglia? Che ne sarà
dei tuoi progetti, dei tuoi sogni?

Vedo spesso persone alle quali questo è successo, anche se pensavano
che non sarebbe mai accaduto loro, e la cosa peggiore non è la
malattia in sé ma la consapevolezza di averla causata. Tutta la nostra
vita da fumatori è costellata da innumerevoli "smetto domani".

Prova quindi a immaginare come si sentono quelle persone che non hanno
più un domani. Per loro il lavaggio del cervello è finito e vedono
quindi "l'abitudine" per quel che veramente è, e trascorrono il resto
della loro vita pensando: "Come ho potuto credere che fumare fosse
indispensabile? Se solo potessi tornare indietro!".
Smettila di ingannare te stesso, ora ne hai l'opportunità. Fumare è
una reazione a catena; se fumi la prossima sigaretta, ti porterà a
fumarne un'altra, e poi un'altra.

Ti sta già accadendo.

All'inizio del libro ti avevo promesso che non avrei usato tattiche
intimidatorie. Se hai già deciso di smettere di fumare quel che ti sto
dicendo non ti risulterà scioccante; se invece hai ancora qualche
dubbio, salta il resto di questo capitolo e torna a leggerlo quando
avrai finito il libro.

Sono stati scritti volumi di statistiche sui danni che il fumo causa
alla salute. Il problema è che non se ne vuole sapere fino a quando
non si decide di smettere. Perfino gli avvisi del Ministero della
Salute sono una perdita di tempo perché il fumatore li ignora e, se
mai inavvertitamente li scorge, si accende subito una sigaretta.
Chi fuma tende a percepire i rischi per la salute come una questione
di fortuna, un po' come mettere un piede su una mina.

Ma non è così: il processo di degrado sta già avendo luogo, poiché
ogni volta che fai un tiro inali sostanze cancerogene nei polmoni, e
il cancro non è la peggior delle serie patologie causata dalle
sigarette o a cui queste contribuiscono; vi sono anche le malattie
cardiovascolari, arteriosclerosi, enfisema, angina, trombosi,
bronchiti croniche, asma, etc.

Quando fumavo non avevo mai sentito parlare di arteriosclerosi o
enfisema. Sapevo che il mio respiro sibilante, la tosse, i sempre più
frequenti attacchi di asma e le bronchiti erano causati dal fumo, ma
anche se molto spiacevoli non erano dolorosi e potevo sopportarli.

Devo ammettere che l'idea di contrarre un cancro mi angosciava, ragion
per cui la escludevo dalla mia mente. È incredibile come la
ragionevole paura per le possibili malattie causate dal fumo sia
annientata dalla irragionevole paura di smettere. Non tanto perché
quest'ultima sia più grande ma perché se smettiamo oggi la paura è
immediata, mentre il timore di contrarre un cancro ai polmoni è nel
futuro. "Perché essere pessimisti? - si pensa - Magari non mi succede
e poi avrò già smesso prima che mi succeda".

Tendiamo a vedere il fumo come un tiro alla fune. Da una parte la
paura: fa male, costa, fa schifo, mi schiavizza. Dall'altra i prò: è
un piacere, un amico, un sostegno. Non sembriamo accorgerci che anche
questo capo della fune è determinato dalla paura: paura di non potersi
godere la vita, di non poter risolvere i problemi, di essere soli,
etc. Il punto non è tanto che ci piace fumare ma che ci sentiamo
depressi se non lo possiamo fare.

Pensa alla disperazione di un eroinomane che non riesce a ottenere la
sua dose, e poi immagina la sua gioia quando può finalmente bucarsi e
porre fine a quel terribile desiderio. Chi non è un eroinomane non
conosce quella sensazione di panico ed è ovvio che l'eroina non
allevia i sintomi ma li causa. Chi non fuma non si sente depresso se
non gli è concesso fumare dopo cena; depresso è solo il fumatore, e
quella sensazione non è alleviata dalla nicotina che ne è invece la
causa.
La paura di un cancro ai polmoni non mi ha fatto smettere perché
pensavo che era un po' come camminare in un campo minato: se non salti
per aria ce la fai; se succede il contrario, sei sfortunato. Uno
conosce i rischi e, se è pronto a correrli, la faccenda riguarda solo
lui, è una sua scelta.

Quando un non fumatore cercava di farmi riflettere sui pericoli che
correvo diventavo evasivo, atteggiamento che accomuna tutti i
tossicodipendenti.

"Si deve pur morire di qualcosa!"

(questo è ovvio ma non è una buona ragione per accorciare
deliberatamente la propria esistenza).

"La qualità della vita è più importante della sua lunghezza" (esatto,
ma tu non puoi dirmi che la qualità di vita di un alcolizzato o di un
eroinomane è migliore di quella di chi non lo è. Pensi veramente che
la qualità della vita di un fumatore sia migliore di quella di un non
fumatore? Di certo il fumatore perde su entrambi i fronti: non solo la
sua vita è più breve ma anche meno piacevole).

"I miei polmoni soffrono di più a respirare l'aria inquinata che il
fumo" (anche se fosse vero sarebbe forse una buona ragione per
infierire sui tuoi polmoni? Riesci a pensare a qualcuno così stupido
da mettere deliberatamente la bocca vicino a un tubo di scappamento e
inalarne i fumi velenosi?).

Questo è quel che fanno i fumatori!

Ricordatelo la prossima volta che vedrai un povero fumatore aspirare
profondamente una boccata da una delle sue "preziose" sigarette. Come
avrai capito, il metodo non consiste nel farti spaventare a morte
affinché tu smetta, ma fa esattamente l'opposto, ovvero intende farti
capire quanto più piacevole sarà la tua vita una volta che avrai
smesso di fumare.

Capisco perché all'epoca le infiammazioni polmonari e il rischio di un
cancro ai polmoni non mi aiutavano a smettere; riuscivo infatti a
sopportare le prime e bloccavo la mente davanti alla possibilità del
secondo. Ma credo invece che mi sarebbe stato di grande aiuto il
vedere quel che succedeva all'interno del mio corpo. E non mi
riferisco alle tecniche "terroristiche" che consistono nel mostrare al
fumatore il colore dei suoi polmoni; ero in grado di dedurlo da quello
dei miei denti e delle mie dita; a me bastava che i polmoni
continuassero a funzionare, e li consideravo meno imbarazzanti dei
denti e delle dita poiché nessuno poteva vederli.

Quello a cui sto riferendomi è la lenta restrizione delle arterie e
delle vene e il progressivo digiuno di ossigeno e altri nutrimenti a
cui i muscoli e gli altri organi del nostro corpo sono sottoposti,
digiuno che viene sostituito da diete di veleni e monossido di
carbonio (che non viene solo dai tubi di scappamento ma anche dal fumo
del tabacco).

Come buona parte dei guidatori non mi va l'idea che l'olio o il filtro
del mio motore siano sporchi. Puoi immaginare di avere una Rolls Royce
nuova e di non cambiare mai l'olio o il filtro dell'olio?

Questo però è quel che facciamo al nostro corpo diventando dei fumatori.

La medicina sta ora facendo sempre nuovi collegamenti tra varie
malattie e il fumo, come il diabete, il cancro dell'utero e del seno,
e questo non mi sorprende.
L'industria del tabacco ha sempre sottolineato il fatto che non è mai
stato provato scientificamente che fumare causi il cancro ai polmoni,
ma le statistiche sono tali che non necessitano di prove.

Nessuno ha mai provato scientificamente ed esattamente perché, quando
mi tiro una martellata al dito, questo mi faccia male, ma l'ho
comunque capito e accettato molto in fretta.

Sottolineo il fatto che non sono un medico ma, come per la martellata
al dito, ho capito ben presto che le irritazioni polmonari, la tosse
continua, i frequenti attacchi di asma e le bronchiti erano
direttamente collegati al fumo. Ritengo comunque che il pericolo
maggiore sia il graduale e progressivo deterioramento del sistema
immunitario causato dal lento avvelenamento.

Flora e fauna di questo pianeta subiscono, durante la loro vita,
continui attacchi da parte di germi, batteri, virus, parassiti, etc, e
il nostro miglior sistema di difesa è il sistema immunitario. Tutti
soffriamo prima o poi di infezioni e malattie ma non credo che il
nostro corpo sia stato congegnato per essere ammalato, e se sei forte
e in salute il tuo sistema immunitario è in grado di combattere e
sconfiggere questi attacchi; ma come li può vincere se privi di
ossigeno e altri nutrimenti il tuo corpo e sostituisci questi con
monossido di carbonio e altri veleni? Non è tanto il fatto che fumare
causi tutte queste malattie ma piuttosto che agisce come l'AIDS,
ovvero distrugge lentamente i sistemi di difesa.

Solo molto tempo dopo aver smesso di fumare mi sono accorto di alcune
conseguenze negative che il fumo aveva avuto sulla mia salute, e delle
quali avevo sofferto per anni. Mentre ero tutto preso a disprezzare
quegli idioti che erano disposti a farsi amputare una gamba piuttosto
che smettere di fumare, non mi accorgevo che io
stesso stavo già soffrendo di arteriosclerosi. Attribuivo il mio
colorito grigiastro al tipo di pelle o alla mancanza di esercizio, e
non avevo mai pensato che derivasse dal progressivo restringimento dei
capillari. Ho sofferto di vene varicose da quando avevo trent'anni,
vene che sono però miracolosamente scomparse da quando ho smesso di
fumare.

Circa cinque anni prima di smettere avevo raggiunto il punto in cui
tutte le notti provavo una strana sensazione alle gambe: non era un
dolore acuto o un formicolio ma una specie di sensazione di
irrequietezza e chiedevo a mia moglie di massaggiarmele. Un anno dopo
aver smesso di fumare mi accorsi che non avevo più bisogno dei
massaggi.

Negli ultimi due anni da fumatore qualche volta mi capitava di provare
dei dolori violenti al petto, che temevo causati da un cancro ai
polmoni ma che ora credo fossero attacchi di angina, completamente
scomparsi da quando ho spento l'ultima sigaretta. Da bambino, se mi
ferivo, sanguinavo abbondantemente e questo mi
terrorizzava. Nessuno mi aveva spiegato che sanguinare era un
meccanismo di guarigione essenziale e che il coagularsi del sangue
testimoniava che il processo di guarigione era avvenuto.

Temevo, invece, di essere emofiliaco e che avrei sanguinato fino a
morirne. Anni dopo, quando accidentalmente mi tagliavo in profondità,
usciva pochissimo sangue che aveva un colore molto più scuro ed era
molto più denso. Il colore mi preoccupava poiché sapevo che doveva
essere rosso brillante e pensavo di avere qualche malattia ematica;
d'altra parte ero felice della consistenza più densa perché voleva
dire che non sarei morto dissanguato.

Solo dopo aver smesso ho saputo che fumare fa coagulare il sangue e
che il colore scuro era dovuto alla mancanza di ossigeno. All'epoca
ero enormemente ignorante in materia e ora, se ci ripenso, queste cose
mi riempiono di orrore. Quando penso al mio povero cuore che spingeva
questa fanghiglia in tubicini sempre più piccoli, giorno e notte,
senza perdere un colpo trovo miracoloso non aver avuto un infarto e mi
fa capire che incredibile, ingegnosa e resistente macchina sia il
nostro corpo!

Intorno ai quarant'anni avevo quelle che si chiamano "macchie di
fegato" sulle mani; nel caso tu non lo sapessi queste macchie, di
colore marroncino, compaiono sul volto o sulle mani delle persone
anziane.

Cercavo di ignorarle attribuendole a un invecchiamento precoce dovuto
alla mia vita troppo movimentata. Qualche anno dopo aver smesso di
fumare, durante una sessione, un mio cliente fumatore menzionò il
fatto che dopo aver smesso di fumare le macchie di fegato erano
scomparse. Io mi ero scordato delle mie e con grande sorpresa mi
accorsi che erano svanite.

Tutto questo può averti fatto pensare che sono un ipocondriaco; credo
di esserlo stato quando fumavo. Uno degli aspetti demoniaci del fumo è
che ci inganna, facendoci pensare che la nicotina ci dia coraggio
mentre in effetti, a poco a poco, ce lo distrugge. Ricordo che una
volta sentii mio padre dire che non aveva alcun desiderio di vivere
fino a cinquant'anni; la cosa mi aveva scioccato, ma non potevo
immaginare che vent'anni più tardi avrei avuto la stessa mancanza di
pie de vivre.
Magari stai pensando che questo capitolo è dedicato, necessariamente o
meno, alle disgrazie e tragedie, ma ti assicuro che è esattamente
l'opposto. Da bambino ero terrorizzato dalla morte; più tardi pensavo
che le sigarette togliessero quella paura. Se lo facevano la
sostituivano con una paura di gran lunga peggiore: la paura di vivere!

Ora la paura di morire è tornata ma non mi preoccupa; ho capito che
nasce dal fatto che adesso la vita mi piace enormemente. Non mi
dilungo a pensarci, come non facevo da piccolo: sono troppo preso a
godere ogni attimo di vita. Probabilmente non vivrò sino a cent'anni
ma ci proverò, e cercherò di godermi ogni preziosissimo momento.

Da quando ho smesso di fumare mi sono accorto di due altri grandi
vantaggi riguardanti la salute.

Uno riguarda un incubo, di cui soffrivo spessissimo, nel quale sognavo
di essere inseguito. Penso che questi incubi fossero dovuti al senso
di insicurezza causato dal fatto che di notte il corpo soffriva di
sintomi di astinenza da nicotina. Ora l'unico incubo che ho è quello
di sognare ogni tanto di aver ripreso a fumare, che è un sogno che
molti ex fumatori fanno spesso. Alcuni si angosciano pensando che
significhi un inconscio desiderio di fumare. Non preoccuparti se ti
dovesse accadere: il fatto che sia un incubo vuol dire che sei felice
di non essere più un fumatore. Quando ci svegliamo da un incubo c'è
quell'attimo di percezioni confuse nel quale non siamo certi che la
catastrofe non sia avvenuta; ma non è una sensazione fantastica quella
che proviamo accorgendoci che era solo un sogno?

Quando per la prima volta ho scritto il brano riguardo l'inseguimento
in fase onirica invece di "inseguito" ho scritto "casto" (in inglese
il primo è "chased" il secondo "chaste"). Forse è stato un lapsus
freudiano ma mi permette di introdurre il secondo vantaggio.

Durante le sessioni, parlando degli effetti che il fumo ha sulla
concentrazione talora chiedevo: "Qual è l'organo del vostro corpo che
ha più bisogno di un'eccellente irrorazione sanguigna?". Il sorrisetto
stupido che spesso compariva sui volti degli uomini presenti
testimoniava che mi avevano frainteso. Ma avevano, nello stesso tempo,
assolutamente ragione. Da timido uomo inglese trovo l'argomento un po'
imbarazzante e non ho alcuna intenzione di dilungarmi troppo citando
in dettaglio gli effetti avversi che il fumo ha avuto sulla mia
attività sessuale e sul piacere, come su quella di altri ex fumatori
con i quali ho discusso in proposito. Ero molto ignorante in materia e
mi sono accorto degli effetti nefasti delle sigarette solo qualche
tempo dopo aver smesso di fumare, rendendomi conto che avevo
rroneamente attribuito la mia scarsa, e qualitativamente discutibile,
attività sessuale al passare degli anni.

Se guardate i documentari sulle scienze naturali vi sarete resi conto
che la prima regola della natura è la sopravvivenza e la seconda è la
sopravvivenza della specie, ovvero la riproduzione. La natura tende ad
assicurare che la riproduzione non avvenga a meno che la coppia si
senta sana e si sia provvista di un rifugio o territorio sicuro, con
sufficiente quantità di cibo e che il/la compagno/a sia adatto/a.

L'ingegnosità ha concesso all'uomo di modificare in qualche modo
queste regole; ma so con certezza che il fumo può portare
all'impotenza e so anche che quando ci sentiamo sani e in forma,
godiamo di più e più spesso dell'attività sessuale.

I fumatori s'illudono anche che i danni del fumo vengano esagerati, ma
non è così; non vi è infatti alcun dubbio che le sigarette siano la
causa principale di decessi nella nostra società. Il guaio è che
spesso il fumo, pur essendo il fattore determinante o fortemente
contribuente di un decesso, non compare nelle statistiche.
II 44% di incendi domestici in Inghilterra viene causato dalle
sigarette e mi chiedo anche quanti incidenti d'auto siano causati
dalla frazione di secondo nella quale si distoglie l'attenzione dalla
strada per accendere una sigaretta.

Generalmente sono un guidatore prudente, ma il momento in cui sono
stato più vicino alla morte (a parte il vizio del fumo) è stato quando
cercai di arrotolarmi una sigaretta mentre guidavo, e mi vergogno a
pensare alle innumerevoli volte in cui la sigaretta, cascata di bocca
per un colpo di tosse, finiva tra i sedili. Sono sicuro che molti
fumatori ricorderanno di aver disperatamente cercato di trovare la
sigaretta accesa con una mano mentre con l'altra tentavano di tenere
il volante.

L'effetto del lavaggio del cervello fa sì che si finisca col ragionare
come quell'uomo che, caduto da un grattacielo di 100 piani, passando
il cinquantesimo diceva: "Fin qui tutto bene!". Pensiamo infatti che,
poiché è andata bene finora, un'altra sigaretta non carnbierà la
situazione.

Prova a vedere la cosa da un altro punto di vista: "l'abitudine" di
fumare è una catena senza fine, nella quale ogni sigaretta crea il
bisogno di quella successiva. Quando s'inizia si accende una miccia.
Il problema è: non si sa quanto lunga sia questa miccia e ogni volta
che si accende una sigaretta si è più vinci all'esplosione. Come fai a
essere certo che non sarà la prossima a causarla?

...






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