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 E' facile smettere di fumare, se sai come farlo! 7

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
admin Inserito il - 07/05/2010 : 10:14:37
E' facile smettere di fumare, se sai come farlo! 7

(di Alle Carr)

(settima parte)

--------------

Capitolo 13

- Le sigarette "multiuso" -

Le sigarette "multiuso" o con valenze multiple non sono quelle che ti
trovi ad accendere quando ne hai già una in bocca e, quando questo
succede, cominci comunque a chiederti perché stavi fumando la prima.
Una volta mi sono bruciato il dorso della mano facendolo; non
sorridere, perché non è tanto stupido quanto pensi.

Come ho già detto le sigarette finiscono per non soddisfare più
completamente il bisogno di nicotina e si continua, pur fumando, a
sentire una leggera sensazione di vuoto. Questa è anche la
frustrazione terribile che prova chi ne fuma una dietro l'altra:
desidera una "spinta" anche se sta già fumando.

Motivo per cui a volte i fumatori accaniti si danno al bere o ad altre
droghe. Ma sto divagando.

La sigaretta "multiuso" è quella dettata da due o più dei normali
motivi per cui fumiamo, e l'accendiamo, per esempio, alle feste, ai
matrimoni, al ristorante. Tutte occasioni che sono allo stesso tempo
piacevoli e stressanti. Potrebbe sembrarti una contraddizione ma non
lo è. Qualsiasi occasione sociale può essere stressante, anche se sei
con amici. Vuoi nello stesso tempo divertirti ed essere completamente
rilassato.

Ci sono inoltre situazioni caratterizzate da tutte e quattro le
ragioni per cui generalmente si fuma: noia, stress, rilassamento e
concentrazione. Per esempio quando guidiamo dopo una situazione di
tensione, come una visita dal dentista, e si è allo stesso tempo
rilassati e tesi, poiché guidare comporta una continua attenzione.
Magari non siamo neppure consapevoli di questi due stati d'animo
opposti ma il fatto che siano inconsci non li rende meno reali.
Guidare richiede concentrazione, ma se ci troviamo bloccati nel
traffico o a percorrere una lunga autostrada, ci assale la noia.

Un altro esempio significativo è giocare a carte. Se il gioco è bridge
o poker, per esempio, ci si deve concentrare e, se stai perdendo più
di quel che puoi permetterti, ti senti teso; se per molte mani non
vedi una carta decente ti annoi, ma, mentre tutto questo succede, stai
anche divertendoti, cosa che presuppone quindi che tu sia rilassato.
Durante una partita a carte tutti i fumatori, anche quelli
occasionali, fumano una sigaretta dopo l'altra. In men che non si dica
i portacenere si riempiono, traboccano e i fumatori sono avvolti in
una nube di fumo.

Se tu batti sulla spalla di uno qualunque di loro e gli chiedi se si
sta divertendo, la risposta sarà: "Ma stai scherzando?!". Spesso è
proprio dòpo una serata come questa che, svegliandoci con la bocca e
la gola come un tratto di fognatura, decidiamo di smettere di fumare.

Le sigarette "multiuso" sono sovente tra quelle considerate speciali,
cioè quelle che noi pensiamo ci mancheranno di più se mai smettessimo;
quelle che ci fanno pensare che, se dovessimo farne a meno, la vita
non sarebbe più la stessa. In verità il meccanismo è sempre lo stesso:
tutte le sigarette non fanno altro che alleviare, e solo in parte, i
sintomi di astinenza da nicotina, sintomi che, in certi momenti, sono
più acuti che in altri.

Comprendilo bene: non è la sigaretta a essere speciale bensì
l'occasione. Una volta tolto il desiderio della sigaretta, le
occasioni piacevoli lo diverranno ancora di più mentre quelle tristi o
problematiche lo saranno di meno, e di questo ci occuperemo nel
prossimo capitolo.


Capitolo 14

A cosa rinuncio smettendo di fumare?

Assolutamente a niente! Ciò che ci rende difficile smettere è la
paura. La paura che ci venga tolta una gioia o un sostegno, la paura
che certe situazioni non saranno mai altrettanto piacevoli o che non
saremo in grado di far fronte ai problemi. In altre parole, l'effetto
del lavaggio del cervello è quello di farci pensare che vi sia
un'insita debolezza in noi o che le sigarette abbiano qualcosa di cui
noi necessitiamo e che quindi, smettendo di fumare, si creerebbe un
vuoto.
Capiscilo bene: le sigarette non riempiono alcun vuoto ma lo creano!

Il nostro corpo è il meccanismo più complesso della terra, e sia che
tu lo ritenga opera del Creatore o il risultato di una selezione
naturale, come di una combinazione dei due processi, è innegabile che
chi o che cosa ci ha creati sia migliaia di volte più intelligente di
noi. Se quindi chi ci ha creati avesse voluto che fumassimo ci avrebbe
muniti di un sistema capace di filtrare i veleni dal nostro corpo e ci
avrebbe forniti di un qualche "camino".

In effetti noi abbiamo una serie di spie di pericolo come la tosse,
giramenti di testa, nausea, etc. e, se li ignoriamo, lo facciamo a
nostro rischio e pericolo. La splendida verità è che non c'è nulla a
cui rinunciamo smettendo di fumare; una volta eliminato il piccolo
mostro dal tuo corpo e il lavaggio del cervello dalla tua mente non
avrai più né desiderio né bisogno di una sigaretta.

Per esempio, le sigarette non migliorano i pasti ma li rovinano,
distruggendo, tra l'altro, il gusto e l'olfatto. Osserva i fumatori in
un ristorante mentre fumano tra una portata e l'altra e ti sarà chiaro
che non stanno godendosi il pasto ma non vedono l'ora che termini
perché interferisce con il loro fumare. Molti, anzi, lo fanno, non per
maleducazione ma perché altrimenti sarebbero disperati, pur sapendo
che dà fastidio a chi sta loro vicino e che non fuma. Possono solo
scegliere tra non fumare sentendosi male e a disagio per se stessi, o
fumare sentendosi male e a disagio perché sanno di dar fastidio agli
altri, il che li fa sentire in colpa e fa sì che si disprezzino.

Osserva i fumatori a banchetti o cerimonie ufficiali quando occorre
attendere la fine del pasto per poter fumare e li vedrai fare soventi
visite ai bagni per una fumatina veloce. Queste sono occasioni che ti
faranno capire che il fumo è una tossicodipendenza e che si fuma non
perché ci piace ma perché ci si sente tristi e tesi se non lo si può
fare.

Dato che spesso si inizia a fumare in compagnia, quando siamo giovani
e un po' timidi, questo ci fa credere che non potremo più divertirci
in mezzo agli altri senza la sigaretta. Ciò è ovviamente una
sciocchezza poiché in verità il tabacco distrugge la nostra sicurezza,
come testimonia la particolare paura che le sigarette instillano nelle
fumatrici. Tutte le donne sono molto attente al loro aspetto e,
soprattutto quando devono presentarsi in pubblico, si curano di essere
eleganti e profumate, eppure l'essere consapevoli che il loro alito
ha lo stesso odore di un portacenere non lavato non le trattiene dal
fumare. Questa consapevolezza dà loro molto fastidio (alcune detestano
l'odore dei loro abiti e dei loro capelli) ma ciò non impedisce
loro di fumare. Tale è la paura che questa disgustosa dipendenza
scatena nei fumatori.

Il fumo non aiuta in occasioni sociali ma le complica, costringendoci
a fare l'equilibrista reggendo piatto, bicchiere e sigaretta, mentre
cerchiamo disperatamente un portacenere per liberarci della cenere e
dei vari mozziconi, evitando di soffiare il fumo in faccia alle
persone con cui parliamo, e chiedendoci se sentono il nostro alito
pesante o vedono i nostri denti neri.

Non perderai nulla abbandonando le sigarette ma otterrai dei
giovamenti fantastici. Quando un fumatore prende in considerazione
l'idea di smettere tende a concentrarsi sulla salute, il danaro e
l'emarginazione sociale. Questi punti sono ovviamente validissimi, ma
a mio giudizio i veri grandi vantaggi sono di natura psicologica e,
per vari motivi, comprendono:

1. riacquistare la propria sicurezza e coraggio
2. liberarsi dalla schiavitù
3. non dover più vivere sostenendo il peso che deriva dalla
consapevolezza di essere disprezzato da metà della popolazione ma,
soprattutto, da se stessi.

Non solo la vita è migliore da non fumatore ma è enormemente più
piacevole; e non sto dicendo che starai meglio di salute e avrai più
danaro, ma che sarai più felice e godrai di più la tua esistenza.
Parlerò, però, di questi fantastici vantaggi nei prossimi capitoli.
Alcuni fumatori non riescono a comprendere completamente il concetto
di "vuoto" di cui abbiamo parlato e cercherò ora di spiegarlo meglio.

Immagina di avere un herpes sul volto e che io abbia un unguento
miracoloso e ti proponga di provarlo. Ti metti l'unguento e la pustola
scompare immediatamente, per ritornare però dopo una settimana.

Mi richiedi la pomata e io ti dico di tenerla, in caso di bisogno. La
rimetti e di nuovo guarisci. Ma dopo poco la pustola ritorna, sempre
più grande e dolorosa, mentre l'intervallo di guarigione si riduce
ogni volta. Dopo qualche tempo le pustole coprono metà della tua
faccia, sono molto dolorose e tornano ogni mezz'ora. Sai che la pomata
le farà sparire per un po', ma sei molto preoccupato perché
l'infezione si sta estendendo a tutto il tuo corpo. Vai dal medico ma
non può curarti. Provi altre cure ma nulla sembra aiutarti tranne la
pomata. A questo punto ne sei completamente dipendente, non esci mai
senza un tubetto e, se vai all'estero, ti assicuri di averne una
quantità sufficiente.

Ora non solo sei preoccupato per la salute ma anche per i costi,
poiché io ti chiedo 160 euro al tubetto e tu non puoi far altro che
pagare. Un giorno però leggi sul giornale che tutto questo non sta
succedendo solo a te ma a molte altre persone, e che i chimici hanno
scoperto che l'unguento non cura le pustole ma le fa scomparire sotto
la cute solo per farle riapparire moltiplicate. Tutto quel che devi
fare allora è smettere di usare tale rimedio e le pustole
scompariranno lentamente.
Continueresti a usare l'unguento? Avresti bisogno di forza di volontà
per non usarlo? Se non credessi all'articolo potresti essere timoroso
per qualche giorno ma, una volta visto che le pustole piano piano
spariscono, il desiderio o il bisogno di usare l'unguento se ne
andrebbe. Questo ti rattristerebbe? Ovviamente no. Avevi un terribile
problema che pensavi senza soluzione e ora l'hai trovata e, anche se
l'ultima pustola dovesse scomparire dopo un anno, vedendo giorno dopo
giorno che le cose migliorano, penseresti: "È stupendo! Sto guarendo!
Sono salvo!".

Questa è la cosa magica che mi è successa, questo è quel che ho
pensato quando ho spento la mia ultima sigaretta. Ma voglio chiarire
bene una cosa: la pustola della mia metafora non è il cancro ai
polmoni, l'arteriosclerosi, l'enfisema, l'angina, l'asma, la bronchite
cronica o le malattie cardiovascolari: queste vengono in aggiunta alle
pustole; non è il patrimonio di danaro che bruciamo in continuazione,
o la vita di alito cattivo e di denti neri, la letargia, il respiro
affannoso, la tosse, gli anni che spendiamo soffocandoci e desiderando
di non farlo, o le volte in cui ci sentiamo puniti perché non possiamo
fumare; non è il tempo passato a farci disprezzare dagli altri o,
peggio ancora, a disprezzarci noi stessi. Tutto questo è in aggiunta
alla pustola, che è invece quel che chiude la nostra mente davanti a
tutto questo, cioè il senso di panico derivante dal "Voglio una
sigaretta", sensazione che è completamente sconosciuta ai non
fumatori. La cosa peggiore di cui soffriamo da fumatori è la paura, e
il più gran vantaggio che otterrai sarà liberartene.

Quando ho spento l'ultima sigaretta è stato come se una pesante nube
si fosse dileguata dalla mia mente; vedevo chiaramente che quella
sensazione di panico derivante dal volere una sigaretta non era dovuta
a una mia debolezza di carattere o a una qualità magica della
sigaretta stessa, ma era stata generata dalla prima che avevo fumato,
e capivo che tutte le successive invece di liberarmene l'avevano
acuita. Allo stesso tempo ho capito che tutti gli altri "felici"
fumatori stavano vivendo il mio stesso incubo, magari non altrettanto
spaventoso, e che tutti si inventavano scuse per giustificare la
propria stupidità. È veramente fantastico sentirsi liberi!

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