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 Indicibili ricordi sul Guru Paramahansa Yogananda

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
admin Inserito il - 19/04/2010 : 11:09:00
Indicibili ricordi sul Guru Paramahansa Yogananda

"Iddio sembra così vago e distante!" commentò un allievo.

"Il Signore sembra distante solo perchè la tua attenzione è diretta verso
l'esterno, alla Sua crazione e non all'interno dov'Egli si trova", disse il
M. "Ogni volta che la tua mente si aggira nel labirinto delle miriadi di
pensieri mondani, riconducila pazientemente alla rimembranza del Signore che
abita in te. Col tempo lo troverai sempre presente e vicino a te, un Dio che
ti parla nel tuo stesso linguaggio, un Dio la Cui faccia ti guarda da ogni
fiore o arbusto o filo d'erba che incontri. "Allora dirai: 'Sono libero!
Sono rivestito dei fili d'argento dello Spirito. Volo dalla terra al cielo
su ali di lyce'. E quale gioia consumerà il tuo essere!".

"Potete capire solo guardando una persona quanto sia avanzata
spiritualmente?", chiese un discepolo aP. "Immediatamente", rispose calmo il
Guru. "Io vedo la parte segreta della gente, perchè questo è il mio compito
nella vita. Ma non parlo di ciò che trovo. Colui che egoisticamente dice di
sapere, non sa. Colui che veramente sa, perchè conosce Iddio, rimane muto".

A una discepola che chiedeva ripetutamente al M. di darle la coscienza di
Dio, ma non faceva nulla per prepararsi a un tale stato, il M. disse: "Un
vero amante di Dio può ispirare ai suoi fratelli e sorelle fuggiti dalla
Casa del Padre il desiderio di ritornare alla loro Dimora in Lui; ma sono
essi stessi che, passo per passo, devono compiere il viaggio".

Ogni anno, la vigilia di Natale, i discepoli si riunivano intorno al Maestro
per la meditazione al Centro di Mount Washington. Il sacro convegno durava
di solito tutto il giorno e fin nelle ore serali. Durante la meditazione di
Natale del 1948 la Madre Divina apparve al M., e i discepoli, riverenti e
muti, lo udirono parlare ad Essa. Molte volte egli esclamò, con un profondo
sospiro: "Oh, quanto sei bella!". P. riferì a molti devoti presenti la
volontà della Madre riguardo alle loro vite. Improvvisamente egli gridò:
"Non andare! Dici che gli inconsci desideri materiali di queste persone ti
scacciano? Oh ritorna! Ritorna!".

"Non sono mai stato capace di credere nel paradiso, M.", disse un nuovo
allievo. "Esiste davvero un tale luogo?".

"Sì", rispose P. "Coloro che amano Dio e pongono la loro fiducia in Lui
vanno là quando muoiono. Su quel piano astrale le anime hanno il potere di
materializzare immediatamente qualsiasi cosa col solo pensiero. Il corpo è
fatto di luce fiocamente splendente. In quelle regioni esistono suoni e
colori sconosciuti sulla terra. E' un mondo bello e godibile, ma anche
l'esperienza del Cielo non è lo stato più elevato. L'uomo raggiunge la
beatitudine finale quando ha oltrepassato le sfere fenomeniche e realizza
Iddio, e se stesso, quale Spirito Assoluto".

"Il diamante e il carbone giacenti l'uno vicino all'altro ricevono ugalmente
i raggi del sole; ma finchè il carbone non è diventato diamante, bianco e
trasparente non può riflettere la luce solare", disse il M. "Similmente la
persona comune, spiritualmente oscura, non può essere comparata per bellezza
al devoto purificato capace di riflettere la luce di Dio".

"Evitate il pettegolezzo e di spargere delle voci", disse il M. a un gruppo
di discepoli. "Date a una bugia un vantaggio di ventiquattr'ore, e talvolta
sembrerà diventare immortale."Un uomo dice che una volta viveva
nell'eremitaggio diceva spesso sugli altri delle cose non vere. Un giorno
egli diede l'avvio a una voce infondata riguardante un ragazzo. Quando la
voce raggiunse il mio orecchio, io sussurrai ad alcune persone una storia
innocua, ma falsa, su quell'uomo. "Questi venne da me e disse, indignato:
'Sentirete che cosa tutti qui dicono di me!'. Io lo ascoltai educatamente.
Quando ebbe finito, osservai: "Questo non ti piace, è vero?". "Certamente
no!". "Ora sai come si sentì quel ragazzo quando gli altri ripetevano la
bugia che avevi diffusa su di lui". L'uomo rimase confuso, e io continuai:
"Fui io a mettere in circolazione questa storia su di te. L'ho fatto per
insegnarti una lezione di considerazione per gli altri, una lezione che non
eri capace d'imparare in nessun altro modo".

"In meditazione dovete andare nel profondo", disse il M. a un gruppo di
discepoli. "Non appena permettete a voi stessi di diventare irrequieti,
ricominciano gli antichi guai, i desideri del sesso, del vino, del denaro."

"L'uomo sembra avere ben poco libero arbitrio" osservò uno studente. "La mia
vita è 'determinata' in tante maniere".

"Rivolgiti a Dio, e ti troverai capace di scuoterti di dosso le catene delle
abitudini e dell'ambiente", replicò il M.

"Anche se il dramma della vita è diretto da un piano cosmico, l'uomo può
cambiare la sua parte cambiando il proprio centro di coscienza. Il Sè che
identifica con l'ego è legato; il Sè identificato con l'anima è libero".

Un visitatore al Centro di Mount Washington disse a P.: "Io credo in Dio; ma
Egli non m'aiuta". "Credere in Dioe avere fede in Dio sono cose diverse",
rispose il Maestro. "Una credenza non ha valore se non la mettete alla prova
e non la vivete. La credenza convertita in esperienza diviene fede. Ecco
perchè il profeta Malachia ci disse: 'Con ciò mettetemi alla prova, dice il
Signore, se non aprirò per voi le cataratte del cielo e verserò su di voi la
benedizione fino all'abbondanza'".

Un'allieva aveva commesso un grave errore e si lamentava: "Ho sempre
coltivato buone abitudini. Sembra incredibile che questa disgrazia sia
dovuta capitare a me". Il M. disse: "Il tuo errore è stato di fidarti con
troppa sicurezza delle tue buone abitudini, trascurando il costante
esercizio del retto giudizio. Le buone abitudini aiutano nelle situazioni
ordinarie e familiari, ma possono non esser sufficienti per fronteggiare
problemi nuovi. Allora si rende necessaria la discriminazione. Mediante
meditazioni più profonde, imparerai a scegliere il giusto corso in ogni
evenienza, anche quando ti troverai di fronte a circostanze insolite". E
aggiunse: "L'uomo non è automa, e perciò non può sempre vivere saggiamente
solo seguendo le regole e i rigidi precetti morali. Nella graaande varietà
dei problemi e degli eventi quotidiani noi troviamo il campo adatto per
sviluppare il nostro buon giudizio".

Un giorno P. rimproverò un monaco per essersi comportato male. Il discepolo
chiese: "Però mi perdonerete, non è vero, signore?".

Il M. disse: "B, che altro posso fare?":

Un numeroso gruppo di discepole, stava facendo un picnic col M. nei terreni
della colonia SRF di Encinitas sull'Oceano Pacifico. P. disse: "Quanto è
meglio questo dei divertimenti della gente irrequieta del mondo, che fanno
perdere tanto tempo! Ciascuna di voi sta accumulando ricchezze di pace e di
felicità. Dio vuole che i Suoi figli vivano semplicemente e si accontentino
dei piaceri semplici e innocenti".

"Non occupatevi dei difetti altrui", disse il M. "Usate il detersivo della
saggezza per mantenere pulite e immacolate le stanze della vostra propria
mente. Mediante il vostro esempio, altre persone saranno ispirate a fare la
pulizia della propria casa".

Due discepoli, ingiustamente irati contro un loro fratello, portarono le
loro lagnanze davanti al M., Egli li ascoltò in silenzio, e quando ebbero
finito disse: "Riformate voi stessi".

"Educate la volontà dei vostri bambini nel senso giusto, allontanandola
dall'egoismo e dalla conseguente infelicità", il M. disse a una madre. "Non
frustate la loro libertà e non reprimeteli senza necessità. Date loro i
vostri suggerimenti con amore e comprensione dell'importanza che hanno per
loro i loro piccoli desideri. Se li punite invece di ragionare con loro,
perderete la loro fiducia. Se un bambino è cocciuto, spiegategli il vostro
punto di vista una volta, e poi non dite più nulla. Lasciategli subire i
suoi piccoli urti penosi; essi gli insegneranno il giusto discernimento più
rapidamente delle parole e dei consigli".

(Nell'educare la sua famiglia spirituale di discepoli, P. seguiva il proprio
consiglio. Aiutava i 'bambini' d'ogni età a sviluppare la loro volontà nel
giusto modo. I suoi suggerimenti venivano dati con piena comprensione
delle necessità e della natura particolare d'ogni discepolo. Raramente
ammAoniva una persona due volte; indicava, una volta sola, qualche
debolezza in un discepolo, e poi non ne parlava più).

"E' difficile stare vicino a una rosa fragrante o a un puzzolente moffetta
senza esserne affetti", disse il M. "Perciò è meglio frequentare solo le
rose umane".

"Mi piace la vostra dottrina; ma siete voi cristiano?", chiese un uomo dopo
aver parlato con P. per la prima volta. "Non ci disse forse il Cristo: 'Non
chiunque mi dice: Signore! Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa
la volontà del Padre mio che è nei cieli?'", replicò il M.

"Nella Bibbia, il termine 'pagano' significa idolatra, cioè uno la cui
attenzione non è fissata nel Signore ma sulle attrazioni del mondo. Un
materialista potrebbe andare in chiesa la domenica, eppure essere un pagano.
Colui che tiene sempre accesa la fiaccola della memoria del Padre Celeste e
che obbedisce ai precetti di Gesù, è un cristiano". Egli aggiunse: "Decidete
voi quale dei due credete ch'io sia".

"Vedete com'è bello lavorare per il Signore", disse un il M. a un discepol9o
volenteroso e coscienzioso. "Il senso dell'egoismo in noi è una prova.
Lavoreremo noi saggiamente per il Padre Celeste, o stoltamente per noi
stessi? "Compiendo delle azioni nel giusto spirito, noi giungiamo a
comprendere che il Signore è l'unico Fattore; cioè, ogni forza o potere è
divino e proviene dall'Unico Essere, DIO".







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