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Inserito il - 23/10/2009 : 12:15:52 Lo spazio magico dell'ascolto
di Marcella Danon
L'incontro autentico, soddisfacente e arricchente per tutti gli interlocutori, è legato alla capacità di spostare l'attenzione da sé all'altro, dalla realtà circostante al mondo interiore, rivelando una dimensione di valori capace di dare un significato più profondo alla nostra vita.
Nella società contemporanea, ritmata su frequenze sempre più incalzanti, si sta perdendo sempre di più la dimensione dell'incontro autentico e dell'ascolto. Un dimensione di totale apertura e disponibilità reciproca in cui non è l'orologio a quantificare la durata dell'incontro, ma il reale bisogno e desiderio di comunicazione delle persone coinvolte.
Quante volte rispondiamo frettolosamente agli amici incontrati telefonicamente o anche personalmente perché stiamo andando da qualche parte o dobbiamo fare qualche cosa d'altro? Sempre più spesso, vero?
E anche quando il tempo ci sarebbe, è l'abitudine a "esserci davvero" con gli altri, che si sta perdendo. Perché fino a quando l'attenzione rimane tutta incentrata su noi stessi, fagocitata dall'incessante brusio della mente che "salta da una parte all'altra come una scimmia impazzita" - specifica la tradizione filosofica indiana - non c'è veramente lo spazio per sentire il mondo dell'altro. La comunicazione si fa allora superficiale, banale, legata alla contingenza, senza arricchire nessuno degli interlocutori.
Ma quando succede, casualmente o intenzionalmente, che uno dei due interlocutori si apre all'altro, ecco che qualche cosa "succede". Il tempo si ferma, non è più l'orologio esterno a fare da tiranno e a misurare la durata dell'incontro, ma è un tempo interiore, soggettivo, per cui pochi istanti possono durare un'eternità, o un tempo molto lungo passare in un batter d'occhio. Quando due, o più, persone lasciano momentaneamente da parte la maschera sociale, infrangono i limiti imposto dal loro ruolo, e si aprono a un dialogo più autentico, e mettono in gioco qualche cosa di più vero di se stessi, si crea uno spazio magico che rende tutti più ricchi nella loro umanità, sia chi parla, sia chi ascolta.
Non a caso molte nuove correnti della psicologia considerano l'ascolto l'unica "tecnica" veramente necessaria alla crescita personale. Perché nell'ascolto dell'altro sono impliciti rispetto e fiducia, che vengono colti subliminalmente, e hanno un effetto molto più potente di un eventuale consiglio che, pur se sensato, toglie a chi parla la possibilità di essere protagonista in quel momento.
Offrendo a qualcuno l'opportunità di parare di sé o di un suo problema, gli permettiamo di rivedere la stessa situazione descritta, anche da un altro punto di vista. Ed è in questo spazio magico, fatto più di presenza che di parole, che possono sorgere intuizioni importanti, maturare soluzioni prima insospettate, e sprigionarsi il calore umano e il conforto così preziosi, sempre e comunque, per ogni singolo essere umano.
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