VENEZIA - Il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Venezia ha denunciato 4.713 persone, di ogni regione d' Italia, la maggior parte delle quali medici (4.440), al termine dell' indagine denominata 'Giove', che ha interessato la multinazionale farmaceutica GlaxoSmithkline e che si e' conclusa oggi dopo due anni.
Quello delle prescrizioni di farmaci ''pilotato'' dalla casa farmaceutica Glaxosmithkline (Gsk) di Verona e portato alla luce dal Nucleo regionale di polizia Tributaria di Venezia era un metodo sistematico e diffuso che interessava tutte le 94 province italiane.
I reati, a vario titolo, sono comparaggio (2.579 medici di medicina generale e 62 legati alla Gsk), concessione o promessa di premi o vantaggi pecuniari o in natura (1.876 specialisti e 138 legati alla Gsk), corruzione (63 specialisti e farmacisti ospedalieri, 60 oncologi e 73 dipendenti della Gsk), associazione per delinquere (73 appartenenti alla struttura amministrativo e commerciale della Gsk), frode fiscale (4 amministratori pro-tempore), e corporate crime (Gsk).
Per il marketing, sotto la voce promozioni, la Glaxo investiva 100 miliardi di vecchie lire all'anno, certa, secondo quanto accertato dalla Guardia di Finanza, che tale investimento avrebbe reso 10 volte di piu'. In bilancio, nel periodo 1999/2002, aveva messo in bilancio 228 milioni di euro.
Se in Veneto l'inchiesta e' giunta al termine, in altre regioni invece le fiamme gialle hanno avviato indagini che coinvolgono la Pfizer e Sigma Tau, Sanofi e Menarini.
L'inchiesta della procura di Verona era iniziata il 5 giugno 2002 quando il Nucleo Regionale della Polizia Tributaria del Veneto della Guardia di Finanza si era recato nella sede della multinazionale farmaceutica per una semplice verifica fiscale. Cosi' aveva scoperto che l'azienda legava a se' primari, aiuto primari, professori universitari, medici di famiglia, pediatri, medici ospedalieri. Piu' uno contava nell'empireo medico piu' benefit si assicurava. Uno specialista, specie se considerato un luminare, valeva molto di piu' di altri suoi colleghi perche' la sua prescrizione di un farmaco era per gli altri un esempio da seguire.
Ovviamente contava di piu' uno specialista, all'ultimo posto della classifica stava invece il medico di famiglia perche' veniva condizionato dal primo. I regali erano i piu' svariati: per i medici di famiglia si attuava un marketing di contenimento offrendo cd, televisori, macchine fotografiche, computer ecc. Per gli specialisti e i liberi professionisti c'era piu' attenzione: venivano date cose piu' mirate come pc particolari, sovvenzioni di convegni, attrezzatura specifica.
Un altro aspetto che sta valutando la finanza veneziana, che ha intenzione di consultarsi con il Garante della privacy Stefano Rodota', e' se ci siano estremi per la violazione appunto della privacy visto che la Glaxo aveva monitorato tutti i medici operanti in Italia nel sistema ''Giove'', dalla memoria potentissima e protetto da molte password, dove era conservato l'indirizzario degli appuntamenti degli informatori farmaceutici. In realta', questo sistema estremamente criptato, secondo gli investigatori consentiva di monitorare in tempo reale la ''resa'' di ogni medico. Per resa e' da intendersi il rapporto tra dazione di denaro, o beni, o benefit di vario tipo, e il livello prescrittivo del medico stesso. La multinazionale sapeva esattamente cosi' quanti pezzi per ogni prodotto erano stati venduti anche per singolo medico. Aveva in qualche modo il controllo della filiera, dall'ospedale al medico di famiglia e, come unico comun denominatore, lo stesso farmaco prescritto.
L'indagine dei finanzieri, che ha portato a segnalare 159 milioni di euro agli uffici per il recupero a tassazione, ha fatto registrare nel 2002 un calo del 5,3% della spesa netta a carico del servizio sanitario nazionale con un risparmio annuo di circa 620 milioni di euro. Il volume d'affari invece della Gsk e' calato lo scorso anno del 20%, passando da 1,5 miliardi del 2002 di euro a 1,1 mld del 2003. 26/05/2004 19:45